29 nov 2008

Vespa uber alles

Proprio due righe per rimandarvi all'ultimo articolo del mio (ormai) mito Aldo Grasso.
Dedicato a Porta a Porta, e a come il buon Vespa si adegua al suggerimento dall'Alto di spargere ottimismo anche in mezzo alle stragi o alle crisi.
Buona lettura!

27 nov 2008

Che brutta fine

Sarò violento.
Perché da sempre cerco di autoimpormi di non parlare di reality. Di non dare troppa importanza, almeno in questo spazio, alla tv spazzatura. Però è dall'altroieri che me la tengo e quindi, qui e adesso, la rigurgito.
Parliamo della sfolgorante vittoria di Vladimir Luxuria all'Isola dei Famosi (e già mi vengono le bolle).
Personaggio estremamente intelligente e furbo che ha fatto dell'ambiguità il suo stile di vita. Attore/trice/gli/le/loro, show-girl/boy/etc (e in quanto tale attivissimo sponsor di sexy-shop), opinionista (e meno male che questa non è declinabile) e, grazie alla scriteriata opera della defunta estrema Sinistra, parlamentare italiano. (a/gli/le). E lasciamo perdere che a mio parere per rappresentare la repubblica italiana ci vorrebbe la dignità di spogliarsi un pochettino delle proprie ambiguità: sarebbe stato come chiedergli di smettere di respirare. E lui(/lei/gli/loro) da questo punto di vista è sempre stato molto coerente. Senza contare che i Rifondatori non l'avrebbero mai candidato perché avrebbe perduto il suo appeal trasgressivo.
Ma non è di questo che volevo parlare: soffermiamoci invece sulle sparate penose del sig. Ferrero, segretario di Rifondazione. "E' il nostro Obama, si candidi". Perché, sapete, la politica tutta ha commentato il grande evento, chi positivamente (per non perdere i voti dei suoi elettori) chi meno (per lo stesso motivo).
Cioè.
Il risultato di uno degli show più nefasti che mai la TV italiana ricordi, è assurto ad argomento di dibattito politico.
(D'altronde si tratta del programma di punta della televisione nazionale. Grazie a milioni di rincoglioniti che se lo guardano).
E' con un misto di compassione e rabbia sorda che guardo come si è ridotta la Sinistra, o sedicente tale, italiana. Contenti come se avessero vinto le elezioni. Contenti come una banda di beoti. Ma guardate come si attaccano, disperati, al mediatico successo del loro ancor più mediatico pupillo(/a/gli/le) cercando di strappargli una candidatura alle europee e sventolando paragoni che solo una mente obnubilata da droghe potrebbe concepire. Ancora una volta sono costretto ad ammettere che vi meritate fino in fondo la fine che avete fatto. Luxuria, dal canto suo, si è pure permesso di fare il signore(a/gli/le) e dire che dopo gli ultimi deludenti risultati non si ricandiderà: si dedicherà al teatro e a scrivere libri di favole transgender per bimbi. (Ma che vor di'???).
Che nostalgia dei comunisti veri, quali ancora vi proclamate. Detto da un conservatore prestato al centro-sinistra, suggerisco di rinfrescarci le idee col bellissimo testo di Giorgio Gaber: Qualcuno era Comunista. Gustatevelo tutto, ché ne vale la pena.
Mi gaso persino io che sono tutto tranne che comunista.
E alla fine torno a intristirmi.

25 nov 2008

E i Galeazzo??

Insomma, dice questo segretario regionale della Fiamma Tricolore in Basilicata: chiamate i vostri bimbi Benito o Rachele, e vi beccate il bonus bebè di 1500 euro. Provocazione? No no. Proposta seria, dice il sig. Mancusi. E rilancia: siamo disposti a venirvi incontro se proprio volete chiamarli Giorgio o Assunta.
L'encomiabile iniziativa serve a risolvere l'annoso problema dello spopolamento dei comuni lucani. Con un occhio alla tradizione, ovviamente.
E qui io dico: benissimo, basta che i soldi ce li mettano loro. Però mi chiedo: e io che da sempre avrei voluto chiamare mio figlio Galeazzo? o quasi meglio, Adolfo? E che dire di Edda e anche volendo HiroIto (tuttattaccato, perché il primo Alleato non si scorda mai) ?
A me 'ste discriminazioni mi hanno sempre disgustato. Uffa.

17 nov 2008

Telegrafico su magistratura e politica

Solo per inaugurare la nuova deliziosa categoria di questo blog: Vomitown. Che come tale basta da sola a riassumerele mie impressioni sui fatti dettagliatamente raccontati in questo interessante articolo di Rizzo & Stella (quelli per intenderci che hanno scritto "La Casta") sul Corriere odierno. Buona lettura.

PS Per dovere di catalogatore, alcuni articoli già presenti sul blog rientreranno retroattivamente nel nuovo raggruppamento.

15 nov 2008

"Papà!" - Burp...

Proprio due parole.
Insomma, è successo ieri. In camera da letto. Lei provava a gattonare sul lettone (ancora ha qualche difficoltà) e io facevo il tifo. La mamma era in bagno. A un certo punto Ele alza la testa e mi guarda; io: "Dimmi tesoro, di' tutto a papà" (finalmente in questi mesi ho capito perché i neo-genitori cominciano a parlare in terza persona come Yoda, o come due cretini). E lei sorride: "Pa-pà...". Io c'ho un attimo di scompensi interni vari, finora così bene non l'ha mai detto. "Com'è che hai detto scusa?" ribatto con la voce più alta di qualche decibel del normale. E lei ribadisce! "Pa..." e vomita sul piumone.
Ora, non che disavvanture simili non siano capitate anche a me in tempi non sospetti - la mia dolce metà, e fors'anche Serena, si ricorderanno un mio memorabile exploit sul piumoncino della loro stanza per tentare di fare colpo sulla suddetta metà; tuttavia una serie di teorie su cosa potrebbe aver tentato di comunicarmi la mia superfiglia le ho messe a punto. Nessuna di esse è granché lusinghiera. Ma la realtà è che non digerisce lo yogurt...

14 nov 2008

Sarà finita davvero?

Caso Englaro. La Cassazione, dopo anni di travaglio giudiziario, ha dato la sentenza definitiva: si può staccare l'alimentazione.
Un commento glielo devo, visto che ho seguito la questione in almeno altri due interventi (uno e due).
Non mi voglio soffermare più di tanto su come la penso: mi sembra un caso più che acclarato di accanimento terapeutico e definirlo eutanasia è cecità pura. Alla sola idea di un cervello staccato dal corpo (come assodato da circa 14 anni) magari rimasto pure cosciente per tutto questo tempo divento matto. Non mi sorprendono le proteste dei cattolici, anche se questa volta non riesco proprio a prendere le loro parti (sì, a volte mi capita). Anche se posso in parte capire la posizione: la vita non è tua, è un dono di Dio, quindi non puoi farci quello che vuoi. Figurati se non è la tua ma quella di tua figlia.
Nel caso in questione tuttavia il parere della ragazza era noto, e anche se non lo fosse stato penso che un'attesa simile sia sufficiente per giustificare l'autorità paterna in merito. Ciò che è vergognoso è che l'autorizzazione venga data mediante una sentenza giudiziaria, che indubbiamente di caso in caso potrebbe anche essere errata - e da qui rimarco la necessità assoluta del testamento biologico, che tuttavia non verrà mai perché significherebbe qualcosa di molto simile a "la vita è mia e me la gestisco io", cosa che i cattolici non accetteranno mai. (E dico e ripeto: io sono uno di quelli che vorrebbe rimanere in stato vegetativo per tutto il tempo possibile, per quanto temo la fine della mia esistenza).
Però sono certo che la cosa non sia finita qui. I numerosi politicotti finto-religiosi, spinti dall'ansiogeno prurito di farsi belli all'audience (intenzionalmente uso un termine televisivo) cattolico, faranno a gara a sparare emendamenti, interrogazioni, severi moniti più o meno concreti - come d'altronde è già successo. E se il Vaticano insisterà a dovere, è probabile che il famoso vuoto legislativo venga sì riempito... ma con un bel decreto che sentenzi la non autorità in materia del potere giudiziario. Cosicché casi simili rimangano "irrisolti" e irrisolvibili. A vegetare, assieme agli sfortunati che loro malgrado ne sono protagonisti.

11 nov 2008

Il Fantacritico / 2 - "Hyperion"

Parliamo di fantascienza stavolta. Quella, in questo caso, che non piace al mio amico Guisito, ossia quella che disquisisce di massimi sistemi.
Mi riferisco al ciclo dei Canti di Hyperion, di Dan Simmons - autore di gialli, thriller, horror, fantascienza e fantastoria. Il ciclo in questione consta di quattro capitoli, ovvero Hyperion, La caduta di Hyperion, Endymion, Il risveglio di Endymion.
L'affresco è quello di una galassia molto grande ma al tempo stesso molto piccola - non esiste una sorta di iperpropulsione, ci si sposta per mezzo di navi interstellari dotate di meccanismi criogenici che consentono di viaggiare per anni senza risentirne. La Chiesa esiste ancora ed è fortemente radicata nella cultura intergalattica, pur essendosi trasferita su un pianeta tutto suo. Allo stesso tempo però sorge una nuova (terribile) religione, quella dello Shrike: essere leggendario, metallico e crudele che dispensa morte così come esaudisce desideri, per raggiungere il quale numerosi pellegrini approdano alla nuova Gerusalemme, il pianeta Hyperion. Il primo romanzo (premio Hugo '90) segue uno di questi pellegrinaggi, e si sviluppa alla maniera dei Racconti di Canterbury di Chaucer: ogni personaggio ha il suo personale dolore, il suo mistero, la sua storia da raccontare. Questo permette a Simmons di articolare generi tra i più diversi all'interno della medesima trama - il noir, l'intrigo, il fiabesco, il filosofico - intrecciandoli fuori tempo massimo in modalità davvero sorprendenti. Alle spalle di tutto ciò, l'opera di John Keats (che dà il nome a tutti i capitoli nonché ad alcuni dei protagonisti) reinterpretata secondo logiche visionarie e straordinariamente accattivanti. Può essere letto con attento studio delle citazioni o con la più sublime leggerezza, apprezzandolo sommamente in entrambi i casi.

Perdeteci un mesetto appresso, ne vale veramente la pena. Anche se non conoscete Keats (io l'ho approcciato dopo aver letto questi romanzi). Una delle creazioni più originali e al tempo stesso ben costruite e verosimili che abbia mai letto, paragonabile forse in questo al ciclo di Dune (di cui parleremo in futuro).

7 nov 2008

L'avrà scritto Silvio?

Riporto l'ultimo commento sul blog del New York Times, dopo 46 pagine di scuse da parte di italiani indignati per l'arguto "joke" del nostro battutista nazionale. Il topic è stato chiuso per eccesso di risposte e - probabilmente - per evitare flame, altrimenti avrei risposto direttamente lì. Emblematico, a mio parere, di quanto certi italiani (più del 51% pare) abbiano compiacentemente offerto il proprio cervello in pasto alle minchiate di Berlusconi.

I’m Italian (I apologize for my bad english),
e qui potrebbe benissimo essere Silvio
but I can assure that everything Berlusconi said wasn’t offensive in any manner!
E sono d'accordo! E' solo cretino...
He was only hoping for clear and profitable coopeartion between USA and Russia.
Sul piano del cabaret, probabilmente. Gli offrirà un posto a Zelig?
All the negative comments in this pages was inspired by a communist TV talk show aired in this moment by the public television (paid with public money).
perché è risaputo che la TV di Stato in Italia è in mano ai comunisti. Comunque, chissà di quale programma parla. Sicuramente se lo saranno già visto in tutto il mondo, è per questo che il cosiddetto "insulto" è su tutte le prime pagine internazionali. Come sono capillari queste TV comuniste!
Americans don’t be fooled by such communists which are interested only in hated and unproductive debates!
Dev'essere proprio genetico in effetti. L'Odio Sociale! L'Astio Atavico! L'Uso CRIMINOSO del mezzo televisivo!
Americas got rid of them a lot of time ago, I hope that they will disappear from Italy too :)
Da un pezzo che sono scomparsi... lo stesso non si può dire degli acari nella testa di taaanti elettori.

Detto questo, se chiunque legga si trovasse in accordo con l'autore di questo simpatico pezzo umoristico, sono ansioso di leggere i suoi commenti e cominciare uno dei nostri famosi "dibattiti improduttivi" ;)

PS Ma come si fa a dare dell'abbronzato a un nero, CRIBBIO. Ma che è, tuo fratello? Noo... è solo il Presidente della nazione più potente del mondo...

5 nov 2008

Il Denzel Washington della politica

Due righine dovevo scriverle pure io al riguardo: Barack Obama è il 44esimo Presidente degli USA, nonché il primo di colore - e di discendenza diretta africana.
Anzitutto auguri, ne avrà bisogno.
Secondo: d'accordo, è nero. Però a parte i simboli è comunque un politico, e se è arrivato lì ha già fatto i suoi compromessi, le sue alleanze, la sua gavetta. E' giovane, ma ha avuto tutto il tempo di fare l'esperienza necessaria e, probabilmente, sporcarsi il giusto. E' democratico, ma nell'entourage ha almeno un paio di GROSSI personaggi provenienti dallo staff di GW Bush (vedi Colin Powell).
Insomma io non vedo profilarsi quest'epoca di cambiamento che in molti strombazzano a destra e a manca. Sicuramente è un bell'animale mediatico, ma diciamo che per esperienza ho imparato a diffidare degli animali mediatici... anche se per carità non ci vedo proprio nessun'altra affinità con Silvio Nostro (che peraltro ha già assicurato che sarà prodigo di consigli per Obama, dall'alto della sua maggiore esperienza e saggezza).
Il Vaticano ha imposto la sua benedizione: "Che Dio lo illumini". Che a voler essere cattivi potrebbe essere visto come un meno prosaico "Che Dio ti fulmini!" qualora i rapporti dovessero incrinarsi. D'altronde non si (r)esiste da 2000 anni lasciando le cose al caso.
Su Il Giornale sono stati fino a ieri a dire "Speriamo che vinca McCain" (corredato di commenti vari dei lettori su quanto 'sti musulmani abbiano conquistato il potere nel mondo) per poi cambiare bruscamente strada oggi e sostenere, cosa che io peraltro mi sento in parte di condividere, che Obama essendo pragmatico farà una bella politica di destra o perlomeno di non-sinistra. Mi permetto di non essere sorpreso.
Veltroni cerca di rincuorarsi dicendo che se hanno cambiato di là possiamo cambiare pure di qua: mi ha tanto ricordato la maschera di sangue di Rocky Balboa di fronte a un plaudente Mikhail Gorbaciov nella memorabile sequenza finale di Rocky IV ("e se io posso cambiare, e se voi potete cambiare, allora tutto il mondo può cambiare!"). Un film, appunto.
Su tutti si erge il commento di Gasparri che ancora una volta ripaga la fiducia di chi l'ha nomimato capogruppo del PdL alla Camera: "Su Obama gravano molti interrogativi; con Obama alla Casa Bianca forse Al Qaida è più contenta" afferma in un'intervista al GR3. E sei un grosso. Grosso cosa, non lo dico però.

4 nov 2008

RAI. Di tutto, di più...?

C'è da farsi accapponare la pelle quando si leggono certe interviste di certi senatori. E' il caso di questa bella uscita a tutto campo di Marcello dell'Utri, noto parlamentare piddiellista nonché condannato in primo grado (ma non con sentenza definitiva) per concorso esterno in associazione mafiosa e condannato in Cassazione per frode fiscale. Beh? Sorpresi? No dai, siamo seri, ormai è chiaro che il Parlamento italiano rispetta un certo tipo di norme non scritte - se non sono luridi non li vogliamo.
Insomma cosa ci dice il nostro Senatore. Sull'onda dell'appello all'ottimismo di Berlusconi, e contro l'odio sociale propugnato dalle Sinistre, la parola d'ordine è una sola: basta coi musoni ai TG. Le notizie, diamine, bisogna dirle con un certo garbo - dirle, certo, per carità, non siamo mica in fascismo - ma magari in un contesto più sereno o, che dire, spettacolare. Il servizio pubblico ai cittadini questo glielo deve.
Quali saranno, mi chiedo, i prossimi passi? Proviamo a immaginare.
  1. Sottofondo di risate, stile Striscia la Notizia o commedie americane, per le notizie più cupe (così il popolo si rassicura);
  2. Inframezzare i temi un po' più pesantini con una bella selezione di gaffe da Paperissima;
  3. Selezionare le giornaliste e i giornalisti con un apposito programma estivo, condotto dal Gabibbo, che perlomeno assicuri che i candidati e le candidate siano in grado di prodursi in stacchetti sexy sul cubo e sorridere sempre, stile nuoto sincronizzato;
  4. Alternare notizie vere e spot pubblicitari camuffati da informazione, col duplice scopo di sfidare il pubblico a distinguere il vero dal falso (ricchi premi a chi le toppa tutte), e gravare meno sui costi dell'azienda RAI radiotelevisione italiana;
  5. A tendere: trasformare progressivamente i barbosi TG in frizzanti reality show, in cui giorno dopo giorno gli spettatori premiano (con un SMS) le notizie più divertenti e decidono loro stessi a quali temi dare maggiore spazio e quali invece eliminare, naturalmente con il controllo che si conviene ad una TV di Stato: ad esempio, non sarà possibile eliminare il Gossip e lo Sport.
Non so voi, ma io comincio a spaventarmi.

3 nov 2008

Par Condicio, che diamine

Prendo spunto da una sofferta riflessione mattiniera di Serena riguardo al sig. Sofri che scrive su due quotidiani di linee contrapposte, e mi soffermo su un altro tema: inizia oggi su Odeon TV, emittente italiana a diffusione nazionale, il programma Venerabile Italia. Niente da segnalare, se non fosse che a condurla è il fu Venerabile Maestro della Loggia P2, il sig. Licio Gelli. Il programma tratterà, per mezzo della Sua voce narrante, della storia d'Italia nell'ultimo secolo. Della serie: vi dico io com'è andata veramente (e c'è da credere che ne sappia molto più di noi, anche se qualche riserva sul fatto che ce lo racconti sul serio ce l'ho).
E giù polemiche di ogni tipo, vi linko questo articolo del Sole24Ore che contiene affermazioni illuminanti del suddetto Gelli alla conferenza stampa, e alcune reazioni politiche.
Quello che dico io è: perché no?
Cioè... sono decenni che permettiamo a Sofri di parlare attraverso quotidiani, politici, uomini di spettacolo, trasmissioni televisive nazionali (direttamente o indirettamente) e addirittura un gruppo di mentecatti l'ha votato come Presidente della Repubblica Italiana e dovrei scandalizzarmi perché un'emittente di limitata importanza ritaglia uno spazio pure per il Gran Maestro? Sono certo che, almeno a giudicare dalla produzione letteraria, Gelli non abbia nulla da invidiare a Sofri sul piano della cultura (anzi, l'ultima puntata della trasmissione ci illuminerà pure sul Gelli-poeta, proposto per il Nobel dalla Repubblica Popolare Cinese lo scorso anno - !!!!!!) quindi non mi venissero a dire che Sofri merita più di Gelli.
...capitemi, è una provocazione dettata dalla tristezza. Come ho già scritto da Serena, questa è la realtà italiana: i criminali di ieri, che abbiano scontato la propria pena o no, forgiano la (molle, mollissima) opinione pubblica di oggi e di domani.
PS: Per chi non sapesse cosa hanno in comune questi due signori, sappiate che sono stati entrambi condannati in via definitiva per crimini abbastanza interessanti (omicidio Calabresi e condanne sparse di Gelli).