25 mag 2009

Spazio, Ultima Frontiera...

Da bravo appassionato non potevo esimermi dallo spararmi in endovena l'ultimo Star Trek Movie, il primo da un regista di un certo spessore (JJ Abrams) sebbene estraneo all'universo . Le aspettative erano abbastanza alte, anche in virtù dei commenti critici positivi. Dirò subito che non sono state disattese.
Il primo commento in sala è arrivato da un gruppo alla mia sinistra, in cui il classico fan sfegatato sentenziava: "Come film d'azione e di fantascienza è notevole, come Star Trek è una schifezza" (ho edulcorato). Non sono d'accordo, ma proprio per niente... La premessa è che c'era bisogno di qualcosa di un po' diverso e Abrams ci ha messo pesantemente del suo. Senza esagerare, a mio avviso, e senza snaturare, ma anzi strizzando anche l'occhio a chi temeva che il nuovo prodotto avrebbe dato un taglio netto alle esperienze passate (che, diciamocelo, possono essere molto godibili per un appassionato ma dal punto di vista squisitamente tecnico/artistico non sono un granché).

Cominciamo col cast. La cosa più difficile era rendere credibili Kirk e Spock: operazione riuscita a metà con Chris Pine e invece azzeccata in pieno con Zachary Quinto (il Gabriel/Sylar di Heroes). Il bamboccio nei panni del capitano-cowboy, qui ancora cadetto, ce la mette tutta per fare il ribelle scanzonato fuori dagli schemi e ci riesce in parte, non avendo la presenza scenica di William Shatner (e forse nel doppiaggio italiano una voce un po' troppo infantile). Spock invece è sbalorditivo: l'attore, che si è presentato spontaneamente ai provini, ricopia fedelmente le movenze e la mimica facciale del giovane Leonard Nimoy (pure il mitico sopracciglio). I comprimari: eccellente Bones McCoy, sia nell'aspetto che nel carattere; un po' reinventati Checov e Scott (ma apprezzabili); niente da dire su Sulu; Uhura... beh, con tutto il rispetto per la cara vecchia (ormai) Nichelle Nichols, mi tengo questa tutta la vita ;) . L'Eric Bana antagonista (il capitano romulano Nero) lascia un po' il tempo che trova, è lo stereotipo del cattivo "per vendetta", pazzo di rabbia e non completamente condannabile. Scelta tranquilla e condivisibile per il capitano Pike, figura quasi mitologica protagonista di una lunga doppia puntata nella serie classica.

La Trama. Qui JJ Abrams dà subito prova di una certa intelligenza: non cerca di riscrivere storie già scritte (dopo tutto stiamo giocando col passato di Star Trek) ma ne inventa una sua infarcendola di citazioni dai precedenti lungometraggi (la Kobayashi Maru, i lumaconi che entrano in testa) e giustificando le libertà narrative con un artificio "tecnico", [SPOILER da qui in poi] quello del paradosso temporale - abusato ma sempre buono, che serve pure per ritagliare un cameo sostanzioso al vecchissimo Leonard Nimoy. Detto questo, lo sceneggiatore ci va giù pesantemente: fa a pezzi prima Romulus (nel futuro) e poi l'intero pianeta Vulcano (nel presente) sterminando quasi del tutto la razza dalle orecchie a punta, finanche una quasi irriconoscibile Winona Ryder nei panni della mamma di Spock. Coraggioso, molto, e non stento a credere che qui molti appassionati abbiano storto il naso: seguendo un telefilm non si è abituati a grossi cambiamenti - per la natura stessa del tipo di narrazione seriale che presuppone punti fermi. Ma Abrams rischia e prende decisioni difficili, riforgia l'universo di Roddenberry per poi arrivare allo stesso "inizio" (che per lui è la fine) seguendo un percorso diverso. Nel farlo lascia spazio a due-tre incoerenze mostruose per qualsiasi trama, che riporto di seguito.

Minchiatine sparse. Spazio, data stellare (o astrale come si diceva una volta) 2130 e rotti. Il facente funzioni di capitano George Kirk, mentre copre eroicamente la ritirata ai gusci di salvataggio, sente via radio la moglie che partorisce. Gioia e commozione, ma poi la fatal domanda: "Che cos'è?" "E' un maschio" dice lei solerte. Ma diciamo che sono una coppia di genitori all'antica e non volevano sapere il sesso in anticipo (che posso farlo pure io nel 2009). Due secondi dopo scopriamo che sono talmente all'antica che manco avevano pensato al nome. Troppo lavoro?? Degne di nota anche la katana telescopica di Hikaru Sulu (in dotazione nella tuta spaziale) che passerà alla Storia, e le impressionanti difese statiche e dinamiche del Sistema Solare (=nessuna): e vabbe' che Nero aveva i codici delle griglie di protezione ma una volta dentro quanto ci vuole ad accorgersi che c'hai il nemico sotto le chiappe? [FINE SPOILER]

Il giudizio finale è che il film è di ottima fattura, apprezzabile anche per non aficionados. L'azione è quasi continua e ben ritmata sia nelle scazzottate che nelle sequenze spaziali (qualcuno che si ricorda che nello spazio non c'è suono, amen). La trama ben congegnata ma in fin dei conti abbastanza semplice, scevra da colpi di scena alla Lost, per intenderci. Effetti speciali a go-go, cura dei dettagli tecnologici (bellissima l'interfaccia della console teletrasporto, peccato per quei LOCK in inglese) e del design delle astronavi (straordinaria la USS Enterprise old-fashion ma anche il colosso romulano). Per i trekkers: il mio suggerimento è non vi fissate sul dettaglio e guardate l'insieme, e soprattutto non cercate di ritrovare sapori antichi, forse anche troppo antichi. Questa è una cosa nuova.

L'augurio è che possano essercene altri, a dispetto delle serie bloccate per mancanza di fondi. E che possa essere guadagnato alla causa un nuovo pubblico. Come dire, Live Long And Prosper...?


2 commenti:

Gianrico ha detto...

come dire... come sintetizzare 30 anni di vita con Jim (Krik non Belushi)... impossibile.
Ci ha fatti crescere lui e quel suo modo strafottente che aveva, questo ragazzino non vale una calzetta bucata di Shatner.
Concordo con l'analisi grosso modo l'avevo fatta anche sul mio blog, ma mi sento di dover dire che non sono i sapori antichi a mancare qui, ma i personaggi. Io onestamente salvo solo Uhura e Spock (anche se fatico a vederlo come buono, secondo me è Sylar travestito).
Le scelte... la sola degna è quella del paradosso temporale e della distruzione di vulcano, stop. Il resto è davvero molto ma molto noto. Quasi patetico il cattivo.
Unico vero sentito momento di commozione è quando appare il vero spock, lui leonard (no, non di caprio) il grande Nimoy, una vita passata a fare il vulcaniano ad inarcare sopraccigli come nessun altro al mondo potrebbe mai fare.
Alla fine di questo film resta una considerazione, sento non poco la pesante assenza di una qualsivoglia serie che rechi il logo star trek. Dannate questioni di soldi!

Alfiere ha detto...

Dunque, ecco il mio spintaneo commento :D

Dato che non penso di riuscire a fare un discorso organico, butto giù le cose che mi vengono in mente...

Dunque, vediamo di dare un commento sul film: ottimo lavoro di fantascienza, un pò azzardato dal punto di vista "miltaresco".

1. uhura non me la ricordavo così gnocca, saccente e un pò zoccola! E' stata una sorpresa abbastanza piacevole
2. confermo che spock è sylar travestito...
3. sarò gay, ma mi sono accorto di ADORARE Karl Urban (McCoy)
4. Scott poi si farà il trapianto per coprire la stempiatura?
5. Checov aveva 17 anni ed era già guardiamarina. Ma che l'accademia non l'ha fatta lui? Ha trovato il grado nelle patatine?
5. Stesso dicasi per sulu... non c'è correlazione di spazio e tempo, non è possibile che questi siano già ufficiali di una nave mentre kirk è ancora in accademia...
6. Danno il comando della ENTERPRISE a un ragazzetto appena uscito dall'accademia, per quanto geniale possa essere? Mi puzza un pò di "ricerca di mercato" verso un pubblico adolescente, che vede una nave stellare con intero equipaggio under 25... Cazzarola kirk non aveva nemmeno preso il grado alla fine del corso! Era ancora un allievo!
7. Spock resterà comandante a vita? Non gliela vogliamo far fare un pò di carriera?
8. Poi... il capitano ... che lascia il comando a Spock? Un ufficiale tecnico scientifico? Follia! A sto punto potrebbe anche comandare McCoy (ma risponderebbe, a ragione, "i'm a doctor, not a warrior").

La scena più bella, a mio parere, è stata l'incursione sulla sonda... fino al tragico momento della katana telescopica, anche se da appassionato di IAIDO ho apprezzato anche quello. Assolutamente BELLE anche le scene di combattimento in cui mostravano finalmente le navi che si davano battaglia in uno spazio tridimensionale, anzichè tutte sullo stesso piano! Godibile l'intermezzo comico con Kirk gonfiato dalla reazione allergica...

POST SCRITTUM: Oggi ho fatto una simulazione sullo stile della "Kobayashi Maru" ;)