21 mar 2011

Sarò malfidato io?

Secondo me il raìs ha ragione. Cioè, su almeno una cosa.
E' difficile vedere una mobilitazione internazionale bellica (perché tale è, non ci raccontiamo palle) così concorde e veloce se non c'è di mezzo il petrolio.
Poi per carità: sarà un intervento con fini umanitari, Gheddafi è un dittatore senza scrupoli, la sua gente è stata fin troppo sotto il giogo dell'ingiustizia. Tutto vero e giusto, indubbiamente.
Ma altrove una manovra del genere se la sognavano.

15 feb 2011

Piange il telefono

Mi infastidisco a toccare uno dei principali eventi trash 2011 per un velocissimo commento sulla nuova telefonata di Mauro Masi, direttore generale della TV di Stato, che per recuperare dopo la penosissima figura rimediata ad Annozero decide di mettere bene in chiaro come la pensa Mamma RAI.

Se volete godervi lo spettacolo senza filtri: qui.
Altrimenti vi riporto il testo.

Buonasera Simona, la sto chiamando per dirle in primis che non mi dissocio né da lei né dal suo programma, che a differenza di altri è un programma che rispetta pienamente le regole aziendali, anzi, oltre a non dissociarmi faccio davvero tanti auguri a lei, alle persone che sono presenti in studio e quelle che sono in Honduras.
Masi ha subito messo le mani avanti: la Ventura è tutt'altro che tenera con i denigratori, come dimostrato in passato, e ha visto mai che un vaffa glielo sganciava così, al volo, tanto per rimetterlo al suo posto. Da vera Signora qual è.
A parte questo, il messaggio in evidenza è il seguente: siete voi la televisione quella buona, quella che tutti vorrebbero, quella che IO vorrei, quella di cui nessun politico si lamenta - o almeno nessuno che possa crearmi dei problemi. Presa di posizione, pieno sostegno, grande sollievo. Meglio la trasmissione che ha eguagliato in cafonaggine, fesseria, cattivo gusto e stupidità le vette più alte della programmazione Mediaset, ottenendo al contempo il non facile obiettivo di buttare qualche milione dei contribuenti negli onesti onorari degli eminenti partecipanti - tra cui, non dimentichiamocelo, c'è pure tale Raffaella Fico, carneadina baciata in fronte dalla Dea Silvia himself. Ed è in effetti possibile che quest'ultimo elemento abbia pesato molto nella scelta del DG Masi di esporsi di nuovo al ridicolo. Meglio questo, dicevo, dei rancorosi portatori d'Odio della banda Santoro. Pure se fanno ascolti.
Sono certo Simona che darete tutti quanti il massimo perchè è uno dei programmi più popolari dell’Azienda, le siamo tutti molto vicini e, soprattutto, noi staremo particolarmente attenti a garantire la trasparanza delle operazioni di televoto che è un tema che sta molto a cuore alle istituzioni e ai telespettatori.
Perché la tristezza assoluta è che ormai il primo problema del Garante è che le operazioni di televoto di un programma di intrattenimento (!) televisivo siano limpide e corrette, perché così vogliono le Istituzioni (!!) e soprattutto i telespettatori che scomodano il loro augusto ditino per inviare altri soldini ai propri beniamini. D'altronde, serve come prova generale per quando il televoto verrà applicato alle Elezioni Politiche. Caro Stefano Benni, coraggio: ci siamo quasi. Sarai acclamato come Profeta...

14 feb 2011

Non è un Paese per onesti

Visto tutto l'entusiasmo per la manifestazione di ieri, che ovviamente condivido, vorrei dire solo due cose.
La prima: dato che ho sentito da più parti, per bocca in alcuni casi delle stesse partecipanti alla protesta, l'idea che il solo cattivone sia Berlusconi che ha traviato quelle povere creature indifese, ecco cerchiamo di sfatare questo mito. E' vero che la domanda crea l'offerta, ma se non trovasse terreno fertile non ci sarebbe verso. E se la domanda rimanesse senza offerta non si creerebbe un sistema. Che, invece, c'è. Li metto sullo stesso piano? In questo contesto, sì. Anzi, no: lasciando da parte le implicazioni per il Paese Italia e chi finisce a governarci, io dico che sono peggio le zoccole, di Berlusconi. Lui è un vecchio porco con possibilità finanziarie illimitate che si diverte così (ripeto: lasciando da parte le conseguenze che tutto ciò ha sulla politica italiana). Loro sono persone mediocri che hanno scelto la via breve (e disgustosa, d'accordo, ma sempre breve) per fare i soldi. Sorrette da mamme e papà vomitevoli e conniventi. (I brividi a me, ascoltando le intercettazioni, vengono quando arriva la parte del "babbo comprensivo" che cerca di tranquillizzare la figliuola un po' scandalizzata ricordandole che dura poco e che a casa serve sempre il cinquanta pollici nuovo). Per quanto il coinvolgimento di minorenni indubbiamente getti luci inquietanti sulla situazione, non peggiora poi di tanto il nocciolo principale - e assolutamente non lo pongo sullo stesso piano dello sfruttamento di prostituzione minorile che avviene nei cosiddetti Paesi del turismo sessuale.
A mio avviso, è palese che se Silvio fosse Silvia, o se Silvio fosse gay, ad Arcore ci sarebbe la fila di gigolò invece che di prostitute (casuali o di professione) quindi non vedo come principale la questione della dignità della donna offesa. La dignità della persona, sì. Ma il sesso (inteso come gender) non c'entra così tanto. Mo' scannatemi pure.


Prima di venire scannato: che poi dalle nostre parti e nella nostra epoca l'immagine femminile sia degradata per definizione, è un altro paio di maniche. Da (molti) uomini e da (alcune) donne, parimenti. Che purtroppo si danno ragione e si rafforzano a vicenda. E' una specie di cane che si morde la coda, e per tale motivo è un sistema quasi indistruttibile. Ma sono due differenti problematiche: da una parte la donna esposta come mera sollazzatrice di uomini, nei media e nella vita reale. Dall'altra la cosiddetta "pornocrazia", comunque assimilabile a qualsiasi altro tipo di scambio "non pertinente": ottengo un vantaggio bypassando le selezioni di merito. E' il solito principio del furbetto. Non faccio distinzione tra lo studente che paga un professore per passare l'esame e la studentessa che per lo stesso motivo gli si concede carnalmente. E se fosse un maschietto, che si concede, non cambierebbe ancora nulla. Nel caso del nostro Premier, magari, il valore aggiunto è che proprio la stessa persona ci propinava panzane e manifestazioni sul valore della famiglia, quindi la natura del mezzo di scambio dovrebbe pesare come un macigno per tutti gli idioti che continuavano a votarlo anche per quello - se non fossero idioti, ovviamente.

La seconda cosa è: vorrei rivedere tutta questa gente al voto. Un voto che dev'essere semplicemente anti-B, mettendo da parte le minchiate tipo "Eh, ma pure dall'altra parte...". Eh, un par di palle. Non è un voto politico ma un voto umanitario. Non gli si deve permettere di rimanere lì. Ed è il primo passo. I passi successivi sarebbero svuotare il Parlamento di tutti i parassiti, i criminali, i professionisti. Ma questo è persino più difficile.


17 gen 2011

E dopo Savonarola e Hitler, ecco a voi...

...Mr Speranzon, assessore alla cultura (!) del comune di Venezia! Un bell'applauso.
Il quale assessore propone di mettere al bando in tutte le biblioteche gli scritti degli autori che sostengono la scarcerazione di Cesare Battisti. Parliamo tra gli altri di Daniel Pennac e Valerio Evangelisti, solo per citare i miei preferiti, ma non è il chi, che conta.
Non conta nemmeno l'opinione che si possa avere sulla vicenda Battisti (che in ogni caso proprio chiara chiara non è, considerato che ben due Stati la pensano diversamente dall'Italia, e non credo che sia per farci i dispettucci. Per approfondire c'è la pagina di Wiki, per una volta decisamente colpevolista, e una dettagliata disamina su Carmilla online che suona l'altra campana).
Quello che conta, ovviamente, è il principio. Il principio delle liste di proscrizione. Il concetto di lista nera applicato alla cultura, e non verso un singolo testo - attenzione - bensì verso l'intera produzione di un autore. Per un'opinione espressa pubblicamente (il famoso libero pensiero). Credo sia il caso di fare un bel po' di baccano, di caciara (come si dice dalle mie parti) su questa faccenda, perché non passi liscia e soprattutto non passi inosservata.
Non c'è molto da dire al riguardo, o lo si afferra per default oppure non mi rimane che augurarvi tristemente: siate maggioranza!

Al riguardo linko l'illuminante articolo dei Wu Ming, contenente anche un pensiero bipartisan di Carlo Lucarelli.

14 dic 2010

Il potere dell'Informazione

Oggi vi segnalo una serie di topic molto interessanti di Lara Manni, scrittrice e blogger di rara acutezza attiva negli ultimi anni. Fanno parte del lavoro di ricerca per il suo nuovo romanzo, Sopdet, che vedrà la luce prossimamente.
Di che si parla?
Si parla del potere dell'informazione nella storia contemporanea, partendo dai fatti del 1977. I disordini, gli studenti, il governo, la polizia. Alcune cose le sapevo, altre le ho imparate. Al di là della natura di quanto emerge, la riflessione che vi propongo è proprio questa (come poco tempo fa anche Gianrico): l'affidabilità dell'informazione. L'informazione spogliata dell'oggettività e veicolata per formare l'opinione. Non solo nel merito, ma anche nel metodo: come si dà una certa informazione, pur rispondente a verità, e in che tempi, e con quale risonanza.
Leggete, leggete e meditiamo.

Aggiornamento. Veloce veloce, dati i disordini romani di ieri. Il tristemente famoso Black Bloc, le automobili in fiamme, il tridente messo a ferro e fuoco da questi cattivoni dei manifestanti. Vi riporto sempre da Lara Manni, che propone due fotografie interessanti.