Le associazioni studentesche ci informano preoccupate che ben 500.000 studenti italiani sono a rischio bocciatura, e molti manco sanno perché. Urgono provvedimenti, dicono, per ridimensionare o eliminare l'impatto del voto in condotta sulla carriera scolastica.
Leggendomi un po' le normative, la cosa si articola in due provvedimenti possibili: il cosiddetto "cartellino giallo" è un primo avvertimento e di suo non ha conseguenze, mentre il "cartellino rosso", la cui erogazione è decisa dal collegio docenti e non dal singolo professore, viene assegnato solo per gravi mancanze e comporta automaticamente il 5 in condotta - che a sua volta determina la bocciatura.
Lasciamo per un attimo da parte i tagli, le ingerenze di Tremonti per farsi tornare i conti (ahinoi) e i metodi discutibili della Gelmini. A me il ritorno della disciplina come conditio sine qua non della promozione non disturba affatto. Anzi.
E vorrei sapere perché invece disturba le onnipresenti e onniparlanti associazioni di studenti e di genitori di studenti ("povero piccolino mio, ha solo bruciato un barbone ma poi ha chiesto scusa..."). In teoria la cosa dovrebbe essere totalmente trasparente a ciascuno studente normale. Normale, attenzione, non parlo di alunni modelli. Parlo semplicemente di gente che non va a scuola espressamente per fare casino. Quanto ci vorrà a non prendere 'sto cinque in condotta? E' così difficile evitare di picchiare i compagnucci più deboli? E' così difficile evitare di prendere a parolacce, o peggio, i docenti? E così noioso passare la giornata senza spaccare qualche banco?
Vai a scuola tutte le mattine e prova a studiare, pure con moderazione, e manco te ne accorgi che è cambiato qualcosa. A mio parere. E non mi venite a raccontare palle sul disagio sociale da cui scaturirebbe il bullismo, il disagio è delle vittime e di certo non dei carnefici che nel 90% dei casi sono i famosi benestanti annoiati (la categoria vincente del nuovo millennio).
Sarò conservatore, pazienza, niente di nuovo sul fronte occidentale.
Mi sfugge qualcosa?