30 mar 2010

Ser Brunello e il regno di Re Silvio

Esco di casa sulle note del Ludovico Van quest'oggi. Il cielo ingrigito ci va a braccetto come poche volte, e pure le fioriture sugli alberi della mia via sembrano più tetre.
Ancora non ho capito com'è che succede: sarà un particolare connubio di musica e umore, sarà una congiunzione astrale, sarà un fattore congiunturale (come dicono gli economisti): fatto sta che alla mia destra si apre un vortice e PUF! attraverso uno squarcio di realtà mi si para davanti il cappello piumato di Ser Brunello. "Ehilà, quel giovine" mi sorride mentre conduce un somaro su per uno sterrato di campagna. "Ossequi, Ser" rispondo io dal mio asfalto. "Si va in ufficio insieme?". "Sarà mio pregio" fa lui sottraendomi in punta di sciabola il quotidiano gratuito che ho da poco iniziato a leggere. Lo lascio fare, un po' perché mi fa piacere fare due chiacchiere sui fatti del giorno e un po' perché non si sa mai cosa ti può combinare un cavaliere incazzato da un'altra realtà. "Ha! dunque Dama Polverina s'è aggiudicata la tenzone..." esordisce.
Mi faccio scuro. Lui sa come la penso, e mi punzecchia: "Ma voi che avete il diritto di voto, possibile che non lo esercitiate? Qua dice" e punta l'indice su un paragrafetto "che metà dei tuoi concittadini sono rimasti a casa". Grugnisco. "Per caso Dama Polverina è stata rianimata da qualche stregone? Sembra un cencio impagliato e ridipinto" fa poi contemplando una foto. Provo a cambiare discorso: "E quel somaro? L'ultima volta mi sfoggiava un bel palafreno, Ser". Lui sospira "C'è crisi, ragazzo, si fa quel che si può. Il palafreno si mangiava una fortuna in avena e non mi rimaneva nemmeno un soldino per la taverna al vespro". "Ma a tuo ragionare, mio buono" riprende poi inesorabile "s'ha da ascrivere all'astensionismo? O ai preti? A Messer Grillo?O a che?". "Guardi, Ser" sbotto "non mi venga a dire che c'è qualcuno che non ha votato la Bonino per la storia della pompa di bicicletta!" "Beh, però c'è anche questo messer Capezzone che ne parlava male..." "La prego, non mi parli di quell'essere". "E parimenti, suvvia, candidare una che ancora va avanti a scioperi della fame!" Si diverte, Ser Brunello, e pure vedo qualche ruga di preoccupazione sulla fronte ampia. Solo allora noto la luce rossastra che trapela dalla sua realtà nella mia, grigia. "Ma non è mattina da voi, Ser?" Sembra sorpreso. "Oh? Forse tu ti riferisci ai bagliori fuocherecci che imbruniscono queste lande" "Fuocherecci?" "Un cavaliere errante va dove c'è bisogna, mio buono" mi confida, didascalico. "Il mio officio odierno è un villaggio molestato da un drago sputafuoco e ribaldo. Ho già il ferro pronto" e accarezza la lunga lancia assicurata alla sella del somaro. "E comunque il vostro Re l'aveva detto, di andare a votare. Proprio quelli dell'altra parte non gli hanno dato ascolto, sembrerebbe". Ignoro il commento e accelero il passo. Re? Quale re? Ma per favore. Poi ci rifletto un po' su: il regno di Re Silvio. Ci siamo un po' più vicini.
"E quella dama bionda un po' attempata? Quella che diede sfoggio d'abilità pugilistiche? L'hanno votata in molti" osserva Ser Brunello, voltando pagina. "E' proprio emblematico: vince l'italia che picchia duro" rispondo io mentre vedo la salvezza: l'entrata della metro. "Beh, Ser, io sarei arrivato. Grazie per la compagnia e buon... drago?" "Già. Io però con lancia e scudo me la caverò, come sempre. Qui da te, ragazzo, ci vuole ben altro" sorride sotto i baffoni mentre mi riconsegna il quotidiano tutto stropicciato. Mi accenna un inchino e sulle note finali della Quinta il vortice si restringe. Le ultime parole che mi arrivano, come un'eco lontana, sono "Aspetta! Non ho letto chi è che ha vinto Amici..."

22 mar 2010

DUE


...come gli anni di Eleonora, da oggi in poi. Per almeno un altro anno.
Due anni molto densi, più di quanto potessi immaginare. Stanotte ha dormito per la prima volta su un letto "vero", seppur debitamente protetta da sponda antiurto e anti-caduta. Come una bimba vera, ci dicevamo con Manu: e in effetti oramai è un perfetto modello di essere umano in miniatura, con le sue espressioni tipiche - verbali e facciali - la sua parlantina, i suoi ricci e i suoi capricci. E i suoi "Perché??". Ele diventa grande.

15 mar 2010

Cagematch

Telegrafico per segnalare una sagace iniziativa del sito SUVUDU: un torneo tra eroi fantasy. Hanno sorteggiato il tabellone, preso contatto con gli autori, descritto per ogni duello (del primo turno, finora) un possibile ed esilarante svolgimento, e lanciato le votazioni. Troviamo chicche come Jaime Lannister vs Hermione Granger, Cthulhu vs Lyra Belacqua, Aslan vs Eragon e - questo leggetelo anche se non sapete nemmeno chi siano, è divertentissimo - Ged vs Edward "gnokko" Cullen. In alcuni casi è possibile godersi anche i commenti degli autori.

9 mar 2010

Stupidi birilli

Mi era già successo qualche volta, dipende dagli orari e dal "tessuto umano" in cui ci si imbatte. Fatto sta che oggi, stazione Termini, ore 14 e un po', mi trovo a dover scendere dalla metro A per poi andare a prendere la linea B. Per chi non è avvezzo, dovete sapere che il Popolo degli Uscenti ed il Popolo degli Entranti si odiano dalla notte dei tempi. La famosa regola "Lasciar scendere prima di salire", dettata da una logica ormai perdente e obsoleta, è roba buona per i cartelli d'epoca. Chi sale è convinto di dover procedere come una fottuta ruspa e brasare tutti quelli che trova sulla sua strada, perché a) così entra prima, b) forse si siede (come no, all'ora di punta) e c) gli piacciono le cose difficili. E z) l'italiano medio è prepotente, sempre.
In genere tali considerazioni vengono tenute a bada dalla massa critica del Popolo degli Uscenti, che minaccia ritorsioni violentissime se non vede almeno la buona volontà di lasciare il fatidico spazietto per venire fuori da parte dei candidati all'entrata. Capita però, quando la Luna e Orione fanno a botte e gli scappa una gomitata sulla costellazione del Centauro, che a Termini non voglia scendere nessuno, a parte il sottoscritto. In quei casi provo a spianarmi davanti al vetro di modo che da fuori non si capisca quanta gente c'è... ma stavolta non ha funzionato. Si aprono le porte, e mi trovo davanti una muraglia umana completamente chiusa, perlopiù liceali più o meno nani, facce ostili e ghigne da delinquenza minorile, statali annoiati, nonnetti de-cilivizzati.
Attendo qualche secondo con sguardo da "E adesso volo??" ma non trovo comprensione - solo smorfie che si inaspriscono. Allora subentra la pace.
Le note del tema di "Batman: Il cavaliere oscuro" mi inondano il cervello e lo isolano totalmente dal mondo. Un sorriso mi allarga le guance: è il sorriso della boccia da bowling quando sta per fare strike e pensa Stupidi birilli!
E parto, 85 kg di inerzia senza remore né morale lanciati contro i più o meno nani da liceo. Alcuni si spostano, altri li falcio. Batman nelle mie orecchie si occupa di smorzare le proteste. Gli operatori ecologici della stazione faranno il resto.

8 mar 2010

Perché Napolitano ha sbagliato

Ha sbagliato perché continua ad avallare istituzionalmente le malefatte parlamentari di uno che si crede, con ragione fin qui, al di fuori delle regole. Perché non sta al custode delle regole fare ragionamenti del tipo "altrimenti il voto non avrebbe avuto senso" ma solo di assicurarne il rispetto. Ha ragione, e chi l'avrebbe mai detto, O.L. Scalfaro a sostenere che il provvedimento più appropriato sarebbe stato il rinvio, senza tirare in ballo processi legislativi o forme abbreviate degli stessi. Perché il modo escogitato per risolvere il "pasticcio" è ancora una volta quello della forza bruta e della prepotenza, e del provate a fermarmi se ci riuscite: mediante uno strumento, il decreto legge, che comunque rientra nelle "frecce" della democrazia, ancora una volta piegata e riforgiata a Sua immagine: doppia violazione dunque, ancora più grave ed esecrabile perché crea un precedente assurdo. E intanto, grazie alle precedenti leggi su legittimo impedimento, il vostro amico continua a eludere la giustizia.
E che dire del mostruoso coacervo di deliri sparati in prima pagina dopo lo scorno per i consensi in calo? Leggete, leggete bene perché ci ritroverete una summa di tutte quelle che potremmo chiamare le paure del bravo anticomunista. Bang! Bang! fece il Duce dal balcone.
Piena solidarietà dunque al cosiddetto "Popolo viola" e alle sue manifestazioni, ma soprattutto alle sue iniziative: boicottare i possedimenti privati del Boss, laddove non si riesce a ostacolare il suo possedimento pubblico.
E bisogna avere il coraggio di dire pure quando il Presidente fa una cazzata, caro PD.

2 mar 2010

Sondaggio: le Letture Inevitabili


Bene bene cari Cinquelettòri, venite di nuovo chiamati tutti e cinque ad esprimervi in merito a una questione fondamentale.

Tema:
Dovrete raccomandare tre (3) e solo tre (3) Letture Inevitabili al cosiddetto Italiano Medio, da qui in poi IM (che non è Idiota Mentecatto, eh...). Dovrete altresì addurre motivazione specifica per ciascuna delle suddette, che invero potrà variare dal "perché è bellissimo" al "perché aiuta a capire la tragica situazione dell'italia contemporanea" al "perché aiuta a dimagrire" al "perché se no vengo sotto casa tua con mio cugggino che fa Kung-Fu e ti faccio un Ku...!". A fine sondaggio, decretata insindacabilmente da chi l'ha lanciato, verrà stilata una classifica e si dibatterà amabilmente delle prime posizioni.

Insomma vi chiedo la vostra personale classifica di must-read: quali che siano le motivazioni, mettetele in chiaro. Si parla solo di opere di Narrativa (italiana o straniera) quindi niente saggistica. Prendete il pennino in mano e scrivete, giovini e meno giovini...

Votanti: 10. Risultati parziali: Scatta in testa 1984, unico con tre preferenze. Da notare: su 30 preferenze espresse, solo 3 titoli hanno riscosso più di una segnalazione, a testimoniare l'eterogeneità del campione. Maggioranza non schiacciante di grandi classici, mentre letteratura italiana e straniera sono equamente ripartite.

1984George Orwell3
Un uomoOriana Fallaci2
L'isola di ArturoElsa Morante2
Il Nome della RosaUmberto Eco1
Il GattopardoG. Tomasi di Lampedusa1
Gli occhiali d'oroGiorgio Bassani1
Uno, nessuno e centomilaLuigi Pirandello1
La casa degli spiritiIsabel Allende1
Per chi suona la campanaErnest Hemingway1
Guerra e paceLev Tolstoj1
Il male oscuroGiuseppe Berto1
Cent'anni di solitudineGabriel Garcia Marquez1
Lettere contro la guerraTiziano Terzani1
Lo Zen e l'arte della manutenzione della motociclettaRobert Pirsig1
Grandi speranzeCharles Dickens1
Il diario di Anna FrankAnna Frank1
Come ti rapisco il pupoDonald E. Westlake1
Il muro invisibileHarry Bernstein1
DuranteAndrea De Carlo1
Come Dio comandaNiccolò Ammanniti1
Fahrenheit 451Ray Bradbury1
Straniero in terra stranieraRobert Heinlein1
I Promessi sposiAlessandro Manzoni1
180 raccontiDino Buzzati1
Il Signore degli AnelliJRR Tolkien1
Queste oscure materiePhilip Pullmann1