14 feb 2011

Non è un Paese per onesti

Visto tutto l'entusiasmo per la manifestazione di ieri, che ovviamente condivido, vorrei dire solo due cose.
La prima: dato che ho sentito da più parti, per bocca in alcuni casi delle stesse partecipanti alla protesta, l'idea che il solo cattivone sia Berlusconi che ha traviato quelle povere creature indifese, ecco cerchiamo di sfatare questo mito. E' vero che la domanda crea l'offerta, ma se non trovasse terreno fertile non ci sarebbe verso. E se la domanda rimanesse senza offerta non si creerebbe un sistema. Che, invece, c'è. Li metto sullo stesso piano? In questo contesto, sì. Anzi, no: lasciando da parte le implicazioni per il Paese Italia e chi finisce a governarci, io dico che sono peggio le zoccole, di Berlusconi. Lui è un vecchio porco con possibilità finanziarie illimitate che si diverte così (ripeto: lasciando da parte le conseguenze che tutto ciò ha sulla politica italiana). Loro sono persone mediocri che hanno scelto la via breve (e disgustosa, d'accordo, ma sempre breve) per fare i soldi. Sorrette da mamme e papà vomitevoli e conniventi. (I brividi a me, ascoltando le intercettazioni, vengono quando arriva la parte del "babbo comprensivo" che cerca di tranquillizzare la figliuola un po' scandalizzata ricordandole che dura poco e che a casa serve sempre il cinquanta pollici nuovo). Per quanto il coinvolgimento di minorenni indubbiamente getti luci inquietanti sulla situazione, non peggiora poi di tanto il nocciolo principale - e assolutamente non lo pongo sullo stesso piano dello sfruttamento di prostituzione minorile che avviene nei cosiddetti Paesi del turismo sessuale.
A mio avviso, è palese che se Silvio fosse Silvia, o se Silvio fosse gay, ad Arcore ci sarebbe la fila di gigolò invece che di prostitute (casuali o di professione) quindi non vedo come principale la questione della dignità della donna offesa. La dignità della persona, sì. Ma il sesso (inteso come gender) non c'entra così tanto. Mo' scannatemi pure.


Prima di venire scannato: che poi dalle nostre parti e nella nostra epoca l'immagine femminile sia degradata per definizione, è un altro paio di maniche. Da (molti) uomini e da (alcune) donne, parimenti. Che purtroppo si danno ragione e si rafforzano a vicenda. E' una specie di cane che si morde la coda, e per tale motivo è un sistema quasi indistruttibile. Ma sono due differenti problematiche: da una parte la donna esposta come mera sollazzatrice di uomini, nei media e nella vita reale. Dall'altra la cosiddetta "pornocrazia", comunque assimilabile a qualsiasi altro tipo di scambio "non pertinente": ottengo un vantaggio bypassando le selezioni di merito. E' il solito principio del furbetto. Non faccio distinzione tra lo studente che paga un professore per passare l'esame e la studentessa che per lo stesso motivo gli si concede carnalmente. E se fosse un maschietto, che si concede, non cambierebbe ancora nulla. Nel caso del nostro Premier, magari, il valore aggiunto è che proprio la stessa persona ci propinava panzane e manifestazioni sul valore della famiglia, quindi la natura del mezzo di scambio dovrebbe pesare come un macigno per tutti gli idioti che continuavano a votarlo anche per quello - se non fossero idioti, ovviamente.

La seconda cosa è: vorrei rivedere tutta questa gente al voto. Un voto che dev'essere semplicemente anti-B, mettendo da parte le minchiate tipo "Eh, ma pure dall'altra parte...". Eh, un par di palle. Non è un voto politico ma un voto umanitario. Non gli si deve permettere di rimanere lì. Ed è il primo passo. I passi successivi sarebbero svuotare il Parlamento di tutti i parassiti, i criminali, i professionisti. Ma questo è persino più difficile.


Nessun commento: