27 nov 2008

Che brutta fine

Sarò violento.
Perché da sempre cerco di autoimpormi di non parlare di reality. Di non dare troppa importanza, almeno in questo spazio, alla tv spazzatura. Però è dall'altroieri che me la tengo e quindi, qui e adesso, la rigurgito.
Parliamo della sfolgorante vittoria di Vladimir Luxuria all'Isola dei Famosi (e già mi vengono le bolle).
Personaggio estremamente intelligente e furbo che ha fatto dell'ambiguità il suo stile di vita. Attore/trice/gli/le/loro, show-girl/boy/etc (e in quanto tale attivissimo sponsor di sexy-shop), opinionista (e meno male che questa non è declinabile) e, grazie alla scriteriata opera della defunta estrema Sinistra, parlamentare italiano. (a/gli/le). E lasciamo perdere che a mio parere per rappresentare la repubblica italiana ci vorrebbe la dignità di spogliarsi un pochettino delle proprie ambiguità: sarebbe stato come chiedergli di smettere di respirare. E lui(/lei/gli/loro) da questo punto di vista è sempre stato molto coerente. Senza contare che i Rifondatori non l'avrebbero mai candidato perché avrebbe perduto il suo appeal trasgressivo.
Ma non è di questo che volevo parlare: soffermiamoci invece sulle sparate penose del sig. Ferrero, segretario di Rifondazione. "E' il nostro Obama, si candidi". Perché, sapete, la politica tutta ha commentato il grande evento, chi positivamente (per non perdere i voti dei suoi elettori) chi meno (per lo stesso motivo).
Cioè.
Il risultato di uno degli show più nefasti che mai la TV italiana ricordi, è assurto ad argomento di dibattito politico.
(D'altronde si tratta del programma di punta della televisione nazionale. Grazie a milioni di rincoglioniti che se lo guardano).
E' con un misto di compassione e rabbia sorda che guardo come si è ridotta la Sinistra, o sedicente tale, italiana. Contenti come se avessero vinto le elezioni. Contenti come una banda di beoti. Ma guardate come si attaccano, disperati, al mediatico successo del loro ancor più mediatico pupillo(/a/gli/le) cercando di strappargli una candidatura alle europee e sventolando paragoni che solo una mente obnubilata da droghe potrebbe concepire. Ancora una volta sono costretto ad ammettere che vi meritate fino in fondo la fine che avete fatto. Luxuria, dal canto suo, si è pure permesso di fare il signore(a/gli/le) e dire che dopo gli ultimi deludenti risultati non si ricandiderà: si dedicherà al teatro e a scrivere libri di favole transgender per bimbi. (Ma che vor di'???).
Che nostalgia dei comunisti veri, quali ancora vi proclamate. Detto da un conservatore prestato al centro-sinistra, suggerisco di rinfrescarci le idee col bellissimo testo di Giorgio Gaber: Qualcuno era Comunista. Gustatevelo tutto, ché ne vale la pena.
Mi gaso persino io che sono tutto tranne che comunista.
E alla fine torno a intristirmi.

4 commenti:

Gianrico ha detto...

Amico mio, il problema è che non avendo molto da fare sia in parlameto che fuori, i rincoglioniti si mettono (invece che a leggere un buon libro) a guardare la televisione che è quella che è.
Abbiamo dato il meglio di noi nei reality, perché i reality sono la realtà, non la realtà, e quanto più ci si perde nella finzione tanto più si dimentica da dove si viene realmente, poiché è reale solo ciò hce concede una illusoria parvenza di notorietà, poiché oggi una sola cosa l'uomo non sa sopportare la normalità dell'esistere.

Emacs77 ha detto...

Gianrico: premesso che c'ho messo un pochetto a capire quello che hai scritto (temo sia colpa di un refuso nel passo "i reality sono la realtà, non la realtà" che mi ha mandato nel pallone più totale) non la vedrei in maniera così ancestrale. Ossia...
La televisione è quella che è? Fino a un certo punto. La televisione è quella che scegli tu. Puoi scegliere di guardarti un film, di vederti i quiz, di guardarti le fiction italiane, i telefilm stranieri, lo sport, i reality. Chi ha satellite o digitale ha una scelta vastissima per tutti i gusti. Sono i gusti che sono facilmente corruttibili...

Anonimo ha detto...

Anche la sinistra si è adeguata al concetto di carattere commercialistico che uno va candidato in un partito in base alla quantità di voti che presumibilmente può portare, stabilita da una opportuna ricerca di mercato.
Luxuria lascia l'isola della politica per approdare a ben altre spiagge e allora si costruisce la zattera adatta a portarla verso quelle terre. Opportunismo? E' prassi dominante.

Gianrico ha detto...

è proprio quello il concetto ema... anche se hai sclta ti pare di non averla poichè se non guardi anche tu la mummia ventura e la sua isola di imbecilli da record mondiale non sei trendy, non stai al passo eccetera. A me onestamente i reality danno il vomito sopratutto perchè di real non hanno davvero niente, come tutto in televisione ecco perchè li evito come la peste bubbonica.
Quanto al resto per carità meno male che ci stanno i telefilm altrimenti avrei potuto vendere la tv!