11 nov 2008

Il Fantacritico / 2 - "Hyperion"

Parliamo di fantascienza stavolta. Quella, in questo caso, che non piace al mio amico Guisito, ossia quella che disquisisce di massimi sistemi.
Mi riferisco al ciclo dei Canti di Hyperion, di Dan Simmons - autore di gialli, thriller, horror, fantascienza e fantastoria. Il ciclo in questione consta di quattro capitoli, ovvero Hyperion, La caduta di Hyperion, Endymion, Il risveglio di Endymion.
L'affresco è quello di una galassia molto grande ma al tempo stesso molto piccola - non esiste una sorta di iperpropulsione, ci si sposta per mezzo di navi interstellari dotate di meccanismi criogenici che consentono di viaggiare per anni senza risentirne. La Chiesa esiste ancora ed è fortemente radicata nella cultura intergalattica, pur essendosi trasferita su un pianeta tutto suo. Allo stesso tempo però sorge una nuova (terribile) religione, quella dello Shrike: essere leggendario, metallico e crudele che dispensa morte così come esaudisce desideri, per raggiungere il quale numerosi pellegrini approdano alla nuova Gerusalemme, il pianeta Hyperion. Il primo romanzo (premio Hugo '90) segue uno di questi pellegrinaggi, e si sviluppa alla maniera dei Racconti di Canterbury di Chaucer: ogni personaggio ha il suo personale dolore, il suo mistero, la sua storia da raccontare. Questo permette a Simmons di articolare generi tra i più diversi all'interno della medesima trama - il noir, l'intrigo, il fiabesco, il filosofico - intrecciandoli fuori tempo massimo in modalità davvero sorprendenti. Alle spalle di tutto ciò, l'opera di John Keats (che dà il nome a tutti i capitoli nonché ad alcuni dei protagonisti) reinterpretata secondo logiche visionarie e straordinariamente accattivanti. Può essere letto con attento studio delle citazioni o con la più sublime leggerezza, apprezzandolo sommamente in entrambi i casi.

Perdeteci un mesetto appresso, ne vale veramente la pena. Anche se non conoscete Keats (io l'ho approcciato dopo aver letto questi romanzi). Una delle creazioni più originali e al tempo stesso ben costruite e verosimili che abbia mai letto, paragonabile forse in questo al ciclo di Dune (di cui parleremo in futuro).

4 commenti:

Gianrico ha detto...

mmmmmm che dire metti come al solito l'acquolina in bocca... aggiungo in wish list, magari per natale. Se continui così mia moglie ti chiederà i danni economici muahah, se vuoi recensicilo pure nella mia sezione dedicata. (basta un copia incolla)

Anonimo ha detto...

Il mio modello di fantascienza è quello intrigante e minimalista de "La sentinella" di Fredrick Brown.
Caro Ema, tuttavia, non voglio lasciar cadere nel nulla il tuo invito , perché ti riconosco gusti letterari di alto livello. Vedrò cosa posso fare. :-)

Emacs77 ha detto...

caro guido, mi fai solo onore ;) ma i miei gusti letterari non sono proprio di così alto livello...
Su Hyperion però metto la mano sul fuoco.

curson ha detto...

Siamo ancora all'hotlinking delle immagini, così, senza nemmeno chiedere il permesso?
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