30 lug 2008

Un po' di sconforto

Quando ho cominciato a scrivere il mio blog, in altra sede che qui, non avevo nessuna intenzione di farne uno sfogo politico. Se adesso scorro all'indietro tutte le pagine che ho scritto, inevitabilmente mi accorgo che la maggior parte fanno capo al mio disgusto sociale, o alla mia coscienza di cittadino [d/r]epresso, o al mio senso dell'assurdo e del ridicolo che sempre più mi sembra rimasto indietro rispetto ai tempi che corrono.
Io vorrei limitarmi a scrivere delle mie esperienze personali, vorrei limitarmi a pubblicare i miei pseudo-esperimenti narrativi, vorrei per una volta gridare che ah, sono proprio contento di quello che vedo quando guardo i notiziari o leggo i giornali.
Poi...
Poi, per dirne una, assimilo che il neo-sindaco di Salemi Vittorio Sgarbi esce come un eroe trionfatore dalle sue beghe con l'amministrazione meneghina, e promette di deliziarci anche come presidente della provincia milanese oltre che come sindaco di un comune siciliano (perché, scopro, le due cariche non sono né antitetiche né incompatibili).
Poi, per dirne un'altra, digerisco che il nostro premier ha risolto il problema Alitalia con soli 5000 esuberi. Chissà quanti ne proponeva al tempo Air France. Aspetto con ansia la risposta dei sindacati che tanto si batterono il petto al tempo del morente governo Prodi.
Poi, per rimanere in tema, deglutisco il nuovo slogan per Alitalia proposto ancora da quell'uom di multiforme ingegno: "Io amo l'Italia, io volo Alitalia". Specie se mantiene i prezzi al triplo di quelli di Air One - che vi assicuro non è economica per niente. E rispondo "non sono sicuro di amare l'Italia ma sicuramente non volo Alitalia".
Poi, per finire, osmotizzo che l'ennesimo portavoce del Consiglio Europeo, volendo svagarsi, ha deciso di prendere un argomento a caso e dare addosso all'Italia che tanto è come sparare sulla Croce Rossa e come spari spari bene perché qualche centro lo fai. E soprattutto la nostra credibilità internazionale è tale che pure se alziamo la voce, chissenefrega... Badate, questo signore tedesco commissario europeo ha addirittura citato il nome del singolo campo nomadi, il Casilino 900 di Roma. Godendosi poi le "nostre" reazioni scomposte degne del miglior pollaio, e tali da muovere a compassione addirittura un'eurodeputata ROM intervenuta in "nostra" difesa, della serie "poverini, dai, smettila". E' stato un duro lavoro, ma ce l'abbiamo fatta.
Insomma, vorrei tornare a scrivere solo minchiate. O perlomeno solo minchiate poco serie...

1 commento:

Anonimo ha detto...

Hai tutta la mia solidarietà. Quando ho iniziato il blog "Pensieri in cucina" immaginavo un po' di ricette e tanti di quei pensierini un po' intimi che vengono, per l'appunto, in cucina. E invece parlo sempre di Berlusconi :-(
Hanno ragione quegli altri a dirci che siamo fissati, forse...