23 lug 2008

Quasi senza parole

Leggo oggi sul Giornale questa notizia a mio parere sconvolgente, che viene invece sbandierata come esempio positivo anti-eutanasia da contrapporre al caso di Eluana Englaro.
E' difficile commentare perché non voglio calpestare la sofferenza privata di una persona che ne ha passate davvero troppe e non è a mio parere responsabile di come sta conducendo la questione. Però vedere l'uso che ne fa il quotidiano mi raccapriccia.
Riassumo: A e B si conoscono, si amano, si sposano. Dopo vent'anni il rapporto si incrina, lui la tradisce con una ragazzina in un momento di crisi (dopo un aborto spontaneo), lei lo perdona ma da lì le cose precipitano e lui diventa un estraneo. Non passa molto che lui se ne va, quattro anni fa. Sette mesi fa, tenta il suicidio ed entra in coma.
Lei da quel momento gli è vicina e nonostante i medici dicano che è finita, non ha intenzione di "fare come il papà di Eluana" (ci informa spietatamente la reporter del Giornale). In pratica, da sette mesi ha ristabilito il matrimonio, sostenendo che lui (in coma) sta bene così, perché le basta uno sguardo per capirlo. Che magari è pure vero, chi può saperlo. Ma da come la vedo io, la signora è (era) distrutta dal dolore e sta ragionando per il suo bene piuttosto che per quello del marito, preferendo questo parco surrogato di presenza all'assenza totale dell'uomo che ama.
Ma ripeto che non voglio giudicare. Da mettere all'indice, invece, il grottesco utilizzo della vicenda fatto dall'autrice dell'articolo allo scopo di condannare un padre che da tre lustri si batte semplicemente per far rispettare le volontà della figlia, con tutto quello che può comportare per lui in quanto padre una scelta simile.
Vicende come questa mi convincono sempre di più dell'assoluta necessità del testamento biologico. Purtroppo sono conscio che non sia precisamente all'ordine del giorno per questo Governo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

E tu vorresti la legge sul testamento biologico da un governo il cui capo va a baciare la mano al capo di uno stato straniero il quale dice che dobbiamo Soffrire su questa terra fino all'ultimo respiro perché così ha sofferto Cristo sulla croce. Ma non si rende conto che Cristo era figlio di Dio e sapeva di esserlo per cui si sarà detto: Che vuoi che sia una mezz'oretta di agonia, tanto dopo mi vado a sedere alla destra del Padre e sono c. loro. E già sono proprio c. nostri perché ci fotte pure la paura che alla fine ci troviamo seduti alla destra di Satanasso!